s. Tarcisio

San Tarcisio, martire
Patrono dei chierichetti

Era un mattino d’agosto del 258 e il vecchio Papa, Sisto II, stava celebrando al Messa, con i suoi cari fedeli, nelle Catacombe di San Callisto:
Terminata la comunione si ricordò che molti fratelli, chiusi in oscure e terribili prigioni, il giorno successivo sarebbero stati gettati in pasto alle belve del Colosseo. E quindi disse:
-- Chi di voi, figli miei, si sente il coraggio di portare loro il conforto  e la forza dell’eucarestia?
Echeggiò, serena e decisa, la voce di un ragazzo di 15 anni, Tarcisio:
-- Io, Padre! Ti prometto di arrivare fino a loro, anche a costo della vita.
Partì subito. Teneva nascosto, sotto la tunica, un sacchetto di lino bianco con il pane consacrato:
Mentre frettolosamente camminava, cosciente di portare con se Gesù, si imbatté in alcuni compagni:
-- Vieni a giocare con noi, Tarcisio!
-- Non posso , ho fretta!
-- Cosa porti sotto la tunica? Facci vedere!
Tarcisio affrettò il passo, ma quelli, incuriositi, lo inseguirono, gli tirarono sassi, lo gettarono a terra, lo colpirono a morte.
Ormai il sangue del ragazzo sgorgava da ogni parte. Tarcisio pregava e teneva le mani strette al petto.
Quando, sfinito stava per cedere, apparve in fondo alla via una guardia che mise i fuga quei piccoli assassini; prese Tarcisio tra le braccia e lo portò nel silenzio delle catacombe.
Grosse lacrime scorsero sul volto del papa Sisto, che volle seppellire in quel luogo il giovane martire. 

Il corpo del piccolo martire fu inizialmente sepolto nelle catacombe di San Callisto; papa Damaso fece porre sul suo sepolcro una iscrizione sulla quale si leggeva: «Tarcisio portava i Misteri di Cristo, quando una mano criminale tentò di profanarli. Egli preferì lasciarsi massacrare, piuttosto che consegnare ai cani arrabbiati il Corpo del Signore».
Successivamente Papa Paolo I (a.767) fece trasferire le reliquie del martire nella Chiesa di San Silvestro in Capite, dove attualmente si trovano sotto l'altare maggiore. (foto)

Ancora oggi, molti cristiani vanno a pregare sulla tomba di Tarcisio, il piccolo, grande eroe dell’Eucarestia